2025 febbraio: I Martiri Giapponesi Terziari Francescani (6 febbraio)

26_martyrs_museum
Museo e Monumento dei Martiri a Nagasaki / Wikimedia

Il cristianesimo fu introdotto in Giappone nel XVI secolo da missionari gesuiti e francescani e, alla fine del secolo, contava circa 300.000 fedeli battezzati. Questo promettente inizio subì delle battute d’arresto a causa delle rivalità tra i missionari e degli intrighi politici di spagnoli e portoghesi, nonché delle lotte di potere all’interno del governo giapponese, e queste condizioni portarono alla soppressione del cristianesimo. Le prime vittime delle persecuzioni che seguirono furono sei frati francescani e venti loro convertiti, giustiziati a Nagasaki il 5 febbraio 1597. Essi furono legati a delle croci che vennero quindi conficcate nel terreno. I crocifissi vennero poi uccisi da un soldato che li trafisse con la sua lancia.

Dopo un breve periodo di relativa tolleranza, molti altri cristiani vennero arrestati, imprigionati a vita o torturati e uccisi e, dal 1630 la Chiesa fu bandita dal Giappone. Tuttavia, 250 anni dopo questi fatti, quando il Giappone fu riaperto ai contatti con l’Occidente, si scoprì che era sopravvissuta in clandestinità una comunità di cristiani giapponesi che avevano tramandato la loro fede, senza clero e senza le Scritture ma basandosi solo su istruzioni molto sommarie sulla dottrina e sulla fede e con un fermo impegno verso Gesù come Signore.

Papa Urbano VIII beatificò i primi martiri giapponesi nel 1627 e permise la celebrazione annuale della festa dei martiri giapponesi. Papa Pio IX li iscrisse nel catalogo dei santi come potenti intercessori contro i nemici della Santa Croce.

Elenco dei Terziari Francescani Giapponesi martirizzati

  • Anthony Dainan. Chierichetto di 13 anni. Uno dei martiri di Nagasaki.
    Bonaventure di Miyako. Catechista. Battezzato da neonato, sua madre morì quando egli era ancora piccolo. La matrigna lo mandò a crescere in un monastero buddista. Quando fu ritenuto abbastanza grande, gli fu spiegato il suo passato. Per saperne di più, visitò il convento francescano di Kyoto. In quel luogo trovò la pace che cercava e vi rimase facendosi terziario francescano.
  • Cosmas Takeya. Fabbricante di spade. Convertito al cristianesimo, portato alla fede dai missionari gesuiti. Interprete per i missionari. Catechista dei francescani. Predicava a Osaka.
  • Francisco di Nagasaki. Medico. Convertito da adulto al cattolicesimo dai missionari francescani. Già prima della conversione portava con sé un rosario. Catechista e predicatore. Lavorava con i malati, curandoli gratuitamente e portando l’insegnamento religioso a chi era interessato.
  • Francis di Fahelante. Missionario nelle Filippine e in Giappone. Arrestato in Osaka nel 1596 con San Pietro Battista.
  • Gabriel de Duisco. Convertito alla fede da San Gundisalvus Garcia. Catechista.
    Joachim Sakakibara. Medico che curava gratuitamente i poveri. Saltuariamente faceva il cuoco per i Francescani di Osaka. Catechista.
  • John Kisaka. Tessitore di seta. Convertito.
  • Leo Karasumaru. Fratello minore di San Paolo Ibaraki. Zio di San Luigi Ibaraki. In gioventù era un bonzo (sacerdote pagano). Convertito al cristianesimo, battezzato dai gesuiti giapponesi nel 1589. Primo terziario francescano coreano. Capo catechista dei frati francescani, si impegnava in qualunque compito gli fosse affidato. Uno dei martiri di Nagasaki
  • Louis Ibaraki. Nipote di San Paolo Ibaraki e di San Leo Karasumaru. Chierichetto dei missionari francescani. Uno dei martiri di Nagasaki. Famoso per aver mantenuto alto lo spirito e incoraggiato tutti coloro che erano con lui durante le torture e la marcia forzata verso Nagasaki.
  • Matthias di Miyako. Quando i soldati arrivarono per arrestare i cristiani, cercavano un altro Mattia che in quel momento era assente. Per salvare l’altro Mattia, san Mattia si dichiarò cristiano. I soldati furono felici di imprigionarlo.
  • Michael Kozaki. Padre di San Tommaso Kozaki. Costruttore di archi e falegname. Già cristiano con i Francescani, iniziò la loro opera missionaria nella sua zona. Lavorò con loro come catechista e come infermiere nel loro ospedale. Contribuì alla costruzione di conventi e chiese a Kyoto e Osaka.
  • Paul Ibaraki. Membro di una nobile famiglia samurai. Fratello di San Leo Karasumaru. Per mantenere la famiglia gestiva una piccola fabbrica di sakè. Convertito, fu portato alla fede dai missionari gesuiti. Lavorò con i missionari a Kyoto come interprete, catechista e predicatore laico presso il convento francescano di Nostra Signora degli Angeli. Sempre caritatevole con chi era più povero di lui.
  • Paul Suzuki. Convertito, fu battezzato dai gesuiti nel 1584. Terziario francescano. Catechista. Responsabile dell’ospedale di San Giuseppe a Kyoto. Uno dei martiri di Nagasaki. Nei suoi ultimi minuti di vita continuò a predicare dalla croce.
  • Peter Sukejirō. Terziario francescano. Catechista. Domestico e sacrestano dei missionari francescani. Fu arrestato per la sua fede a Kyoto mentre assisteva i cristiani imprigionati.
  • Thomas Kozaki. Figlio di San Michele Kozaki. Chierichetto. Cresciuto cristianamente. Aiutò il padre nella falegnameria dei missionari francescani e poi rimase nel convento che avevano costruito. È giunta fino a noi la lettera di addio a sua madre che le scrisse dalla prigione.
  • Thomas Xicoaka Thomas Dank. Farmacista giapponese dall’indole violenta. La preghiera e la fede alla fine lo addolcirono e divenne un terziario francescano dal cuore gentile. Quando i francescani aprirono il convento di Nostra Signora degli Angeli, Thomas trasferì la sua farmacia accanto ad esso. Fu catechista e interprete dei missionari francescani.

Fonti:
https://stevenwood.com/reflections/franciscan/0206-468.htm
http://justus.anglican.org/resources/bio/32.html