LEADERSHIP DEL FRANCESCANO SECOLARE
FRATELLI TUTTI: AMICIZIA SOCIALE COME STILE DI EVANGELIZZAZIONE PER L’OFS
Fr. Pedro Zitha, OFM
Introduzione
Viviamo un periodo nel quale l’individualismo è deventato il “modus vivendi” e, di conseguenza, non ha più senso il valore della custodia del fratello. L’altro o gli altri non contano più nulla, ognuno si preoccupa solo dei propri ambiti vivendo secondo il motto: “Ognuno per sé e Dio per tutti”.
K O I N Ō N I A
…insieme nel cammino
CONFERENZA DEGLI ASSISTENTI SPIRITUALI GENERALI OFS-GIFRA
2021 – 3 |
Anno 28 |
n. 112 |
LEADERSHIP DEL FRANCESCANO SECOLARE
FRATELLI TUTTI: AMICIZIA SOCIALE COME STILE DI EVANGELIZZAZIONE PER L’OFS
Fr. Pedro Zitha, OFM
Introduzione
Viviamo un periodo nel quale l’individualismo è deventato il “modus vivendi” e, di conseguenza, non ha più senso il valore della custodia del fratello. L’altro o gli altri non contano più nulla, ognuno si preoccupa solo dei propri ambiti vivendo secondo il motto: “Ognuno per sé e Dio per tutti”. Questo modo di concepire la vita ha come conseguenza che spesso, sia nell’ambito del sociale che del religioso, chi non condivide la stessa opinione o lo stesso credo non è più visto come un amico che ha una idea diversa dalla mia ma come un nemico da combattere o/ed escludere. Nell’ambito dell’OFS e, nello specifico, in quello che riguarda l’appartenenza alla fraternità – in genere definita “la mia fraternità” – questa espressione viene spesso usata unicamente per indicare solo la propria fraternità locale, vista però non come cellula dell’Ordine ma come realtà a sé. Sembra quasi che la fraternità sia ridotta a puro termine teorico e non concretamente reale e pratico.
Mai più che ora, il mondo ha bisogno di rivalutare il suo atteggiamento verso i valori della fratellanza e della condivisione, del vivere insieme in pace e in armonia.
Come è possibile evangelizzare in ambienti così ostili, dove tutto sembra essere focalizzato sul proprio ego? Parlare di amicizia sociale è un compito molto arduo, farò comunque del mio meglio per evidenziare alcuni punti che, a mio parere, sono fondamentali quando si tratta delll’amicizia sociale quale stile di evangelizzazione per l’Ordine Francescano secolare.
Amicizia: un sentimento umano
Una vera amicizia sociale deve basarsi sul fatto che tutti riconosciamo di appartenere alla stessa famiglia umana senza distinzione di etnia, credo, nazionalità o scelte politiche. L’essere umano ha avuto sempre bisogno di amici, perché l’amicizia è essenziale per la vita personale ed è di beneficio per tutta la società. In ogni ambito della vita l’amicizia è necessaria affinché si possa sviluppare l’amore, sia esso fraterno o sociale, ed essa non deve limitarsi ad un solo tipo di legame (di sangue, di credo o di affiliazione politica) ma deve allargarsi alla consapevolezza della comune identità: quella umana. I bambini hanno la capacità naturale di esprimere questo comportamento umano e facilmente entrano in un rapporto di amicizia con l’altro senza nessuna fatica, pregiudizio o scrupolo. Essi hanno una naturale propensione a stare insieme, a esprimere e vivere il sentimento della fratellanza e della vicinanza. Purtroppo, il mondo degli adulti non sente la necessità di imparare dai bambini. Infatti, il loro atteggiamento amichevole ed innocente verso lo sconosciuto potrebbe essere di insegnamento per tutti, facendo ricordare di rivalutare la comprensione del fatto, importante, che tutti apparteniamo alla stessa famiglia umana.
L’amicizia non deve essere mai un concetto vecchio o meramente religioso ma deve essere un concetto umano che, per questo, è sempre attuale. Dove c’è amore deve esserci amicizia perché l’amore ci spinge ad andare incontro all’altro. Non è necessario essere cristiani per sentire la necessità e il dovere di amare e di riconoscere il diritto di ogni essere umano ad essere rispettato. Non possiamo tuttavia ignorare che i cristiani dovrebbero essere maggiormente inclini ad amare e a relazionarsi con tutti nella consapevolezza e nella gioia di essere tutti figli dell’unico Dio. I cristiani lo sanno bene e sanno che sono figli di Dio. E di ugual dignità godono anche coloro che dicono di non credere. Sicuramente, nei confronti dell’amicizia sociale i cristiani, ne avranno una chiara comprensione e un approccio positivo, poiché grazie alla loro fede sanno di esser stati amati, scelti e chiamati da Gesù non come schiavi, ma come amici.1
Tutti gli esseri umani possono godere dell’amicizia di Dio attraverso l’amore degli altri uomini. Nell’amarci gli uni gli altri partecipiamo dell’amore infinito del Padre che si è rivelato all’umanità attraverso il dono del suo Figlio, Gesù. Con questo dono Dio ci ha manifestato la sua vicinanza e la totalità del suo amore, tanto grande da portarlo a donare la vita del suo unico figlio. Dunque, solo con l’amore e nell’amore possiamo intraprendere un percorso di vita basato sulla amicizia e sulla fratellanza. Nelle realtà dove questi due sentimenti sono presenti e vivi, facilmente lì le persone si impegnano e collaborano per attuare la vita di fraternità. Solo dove esiste un senso profondo di amicizia e di fratellanza ogni membro sente l’obbligo morale di contribuire al benessere della fraternità. Certamente senza un atteggiamento umano vero e puro, ad esempio quello di amicizia e di amore, tutto si baserà sull’interesse egoistico di pochi e sullo sfruttamento.
I Francescani secolari, che si trovano nelle “ombre di un mondo chiuso”2 che spesso sottovaluta l’importanza dell’amicizia e dell’amore fraterno corrono il rischio di rinchiudersi nelle fraternità locali, dove, per questa chiusura, può venire a mancare la collaborazione e la cooperazione con le fraternità di livello superiore (da regionale a internazionale) e dove, a volte, si sperimenta uno scollamento tra la fraternità nazionale e quella internazionale. Non ci si deve dimenticare che l’amicizia e l’amore rafforzano anche la corresponsabilità nel lavorare insieme per il bene di tutto l’Ordine e di tutta l’umanità. Ci sono fraternità che affrontano il problema del forte calo nel numero dei loro membri e che, malgrado questo, faticano ad entrare in collaborazione con un’altra fraternità preferendo chiudersi o ripiegarsi su stesse perché nel passato non hanno avuto o sperimentato relazioni di amicizia o d’amore con altre fraternità; non intuiscono quindi, la necessità di uscire da quell’atteggiamento di chiusura che in definitva è ostilità all’idea dell’appartenenza ad un Ordine universale e al mondo.
La Gioia della Fratellanza
La vera gioia di sentirsi fratelli o sorelle della umanità intera, purtroppo o per fortuna, si realizza quando i prerequisiti della fratellanza sono perseguiti da tutti e per il bene di tutti, e questa condizione è essenziale per la soddisfazione sia dell’umanità nel suo insieme che dei singoli individui. L’essere umano ha ancora tanto da fare per trovare la gioia di sentirsi parte di una famiglia cosmica cioè parte di un rapporto fraterno nel quale il singolo si sente responsabile della salvaguardia del creato, opera di Dio, nella sua totalità, natura e umanità, senza nulla escludere.
Il mondo sembra essere sprofondato, più di quanto non lo fosse nel passato, nell’abisso dell’individualismo e dell’egoismo. Difficilmente i membri della società moderna sono consapevoli del fatto che appartenere ad un ambiente collettivo, dove tutti hanno pari dignità nonostante la propria opinione personale, religiosa o di appartenenza politica è e deve essere motivo di gioia. Naturalmente potrei anche sbagliare, ma sono del parere che la causa di tale comportamento abbia a che fare con il fatto che un gran numero di persone ha escluso Dio dalla propria vita. Anche tra coloro che ancora credono nel nostro Dio Trinitario, le cui tre persone sono l’immagine della perfetta fraternità e che pertanto fanno sovente riferimento alla “gioia della fratellanza”, spesso si trovano persone chiuse in sé stesse, timorose di annunciare a tutti il Vangelo, quel Vangelo grazie al quale si chiarisce il vero significato dell’essere fratelli e sorelle in Cristo, si valorizza e si apprezza la relazione fraterna come vera e propria dimensione interpersonale che genera amore reciproco, degli uni verso gli altri.
Penso che sia giusto ricordare anche ai frateli e alle sorelle dell’OFS la necessità di esaminare il loro senso di appartenenza e la dimensione interpersonale nei confronti dell’Ordine e del mondo a cui appartengono. Durante il cammino verso l’unità dell’Ordine, seguito alla promulgazione della Regola Paolina, alcuni Francescani Secolari e i loro Assistenti Spirituali hanno fatto molta fatica ad accettare questa idea di Unità, concretizzazione dell’espressione della gioia della fratellanza con il mondo, che andava oltre l’ambito della fraternità locale o dell’obbedienza entro la quale erano assistiti o stabiliti. È stato una prova riguardante la loro comprensione sull’ineludibile reciprocità e intersoggettività che presuppone quella relazione personale che Francesco d’Assisi apprezzava tanto e che, spesso, mostrava sia nel suo modo di fare sia con la sua celebre espressione, ‘il Signore mi donò dei fratelli’. Non c’è gioia più grande che sentirsi amico e fratello di Gesù. È da Cristo e in Cristo che possiamo portare tale gioia di fratellanza agli altri, anche a coloro che non condividono la nostra fede, le nostre vedute, che non appartengono alla nostra tribù e nazione.
L’Ordine Francescano Secolare e Vangelo
Quando la fratellanza e l’amicizia sono vissute come frutto dell’ascolto del Vangelo, il quale ci esorta ad “amare il prossimo come sé stessi” (Mc 12,31-33) la vita di ogni Francescano Secolare, come quella di tutti i Cristiani, dovrebbe manifestare la vera espressione dei valori umani ed evangelici testimoniandoli con la vita quotidiana, adeguandola a quel continuo rinnovamento dello stile che esso richiede, alla continua ricerca che consente di “cedere qualcosa per il bene comune”3. Nel Vangelo incontriamo Gesù che si avvicina alla donna Samaritana, che siede a mensa con i peccatori, che guarisce i malati, che muore sulla croce per la salvezza di tutta l’umanità e non per alcuni soltanto. Il Vangelo presenta Gesù che si fa prossimo per gli emarginati per i dimenticati della società, per coloro che per gli altri sono considerati degli estranei e dei nemici, il suo è un atteggiamento che ci spinge a riflettere su quelle sue belle parole che troviamo nel passo che afferma: “ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me,” (Mt 25,40); sono parole che ci aiutano a valorizzare gli altri perché in essi si può vedere ancora il volto calpestato di Gesù.
I Francescani Secolari vivono in un mondo in cui i valori umani ed evangelici non sono più valori apprezzati da tutti, ma di fronte a questa indifferenza e sbandamento rispetto a quella via che per secoli ha condotto tutte le nazioni verso una civilizzazione umana, culturale e religiosa, i secolari non hanno altra scelta che quella di continuare a lasciarsi trascinare dalla forza del Vangelo che hanno promesso di vivere annunciandolo nel mondo della secolarizzazione e della devianza.
Sono certo che questi tempi della pandemia, al di là della sofferenza e disperazione che hanno portato, sono stati per l’OFS una opportunità per “approfondire, alla luce della fede, i valori e le scelte di vita evangelica proposte dalla Regola dell’OFS”4. Si è capito in maniera più profonda che bisogna essere aperti alle istanze che vengono dalla società in stato di bisogno, di angoscia, di solitudine e dalle realtà ecclesiali, ad esempio quelle derivate dalla chiusura delle chiese, dalla condizione di non potersi scambiare l’abbraccio significativo e fraterno di Pace, di non poter partecipare alle liturgie funebri di fratelli o sorelle della fraternità, di non poter avvicinare una famiglia amica in lutto. Sicuramente, tante sono state le sfide per le quali i membri dell’OFS sono stati costretti a rivalutare la loro vita come cristiani e come membri dell’OFS e allo stesso tempo come membri della società civile che ha bisogno di sperimentare i valori evangelici che danno senso e valore alla vita. I valori umani senza quelli evangelici privano la società del desiderio di cercare di andare verso il prossimo, quel prossimo che, a volte, non condivide lo stesso pensiero, ma che merita comunque di essere incluso in quella fraternità di cui tutti siamo parte al fine di formare un’unica famiglia umana.
L’umanità, oltre ad essere un gruppo di individui, è una fraternità, unita dagli stessi valori e dalla stessa dignità; solo il Vangelo può risvegliare la responsabilità di amare l’altro malgrado le sue peculiarità, diversità e ideologie. Papa Francesco richiama tutti affinché evitino di cadere nella trappola dell’individualismo che non ci rende più liberi, più uguali, più fratelli, ma che ci rende piuttosto un semplice gruppo di individui che cercano il proprio interesse personale ed egoista talvolta a spese della vita dell’altro. Dunque, la semplice somma degli interessi individuali non è in grado di generare per l’umanità un mondo migliore.5
La Pandemia in qualche modo ha risvegliato il tema della fraternità e dell’amicizia sociale costringendo gli uomini e le donne d’oggi a ripensare il rapporto interpersonale e globale facendolo giungere a una comune radice, quella cioè che tutti gli esseri umani non devono essere mai privati dell’amore fraterno. L’amore fraterno non si fonda su discorsi, ma su azioni concrete e tangibili, indispensabili nel mondo di oggi, dove la nube oscura di incertezze lanciata dalla pandemia, ancora aleggia su noi e dove l’individualismo continua a tormentare i cuori di tutti, ed è proprio lì dove:
“I Francescani secolari sono chiamati ad offrire un contributo proprio, ispirato alla persona e al messaggio di San Francesco d’Assisi, ad una civiltà in cui la dignità della persona umana, la corresponsabilità e l’amore siano realtà vive. Devono approfondire i veri fondamenti della fraternita universale e creare ovunque spirito di accoglienza e atmosfera di fratellanza. Si impegnino con fermezza contro ogni forma di sfruttamento, di discriminazione e di emarginazione e contro ogni atteggiamento di indifferenza verso gli altri.”6
Alcuni membri dell’OFS e della Gifra sono andati oltre le loro insicurezze e hanno cercato di aiutare altri, offrendosi per andare a fare la spesa, per cucire le mascherine e poterle offrire a chi non era in grado di acquistarle e, in questo modo, hanno continuato e continuano ad annunciare il Vangelo attraverso gesti semplici d’amore e di fratellanza.
Francescani Secolari nell’Evangelizzazione
Una evangelizzazione efficace dipende della comprensione totale della responsabilità personale affidata da Gesù ai battezzati di dover annunciare il Vangelo a tutti. Allo stesso modo di Cristo, “quando la Chiesa chiama all’impegno evangelizzatore, non fa altro che indicare ai cristiani il vero dinamismo della realizzazione personale”7.
Purtroppo, quando si parla di evangelizzazione spesso la maggior parte dei cristiani non si sente inclusa in questa missione. Essi, di solito, si considerano come destinatari di questa missione e non come parte propositiva della stessa. Dunque, è dovere degli Assistenti Spirituali aiutare tutti membri dell’OFS a capire meglio quale è la loro missione e ad essere coscienti della responsabilità di essere portatori e annunciatori del Vangelo per instillare in tutti i popoli i valori del lavoro per il bene comune e dell’interesse ad avere un miglioramento della vita di tutti.
Gli Assistenti Spirituale devono generare un atteggiamento fraterno sostenuto da una evangelizzazione proposta con una dimensione comunitaria (Trinitaria) nella quale i battezzati sentano la necessità di annunciare e presentare l’amore di Dio e il suo Regno in tutte le parti del mondo, a tutte le genti senza escluzione, “guai a me se non annuncio il Vangelo” (1Cor 9,16-17).
I Francescani Secolari in quanto membri del Corpo che è la Chiesa e il cui Capo è Cristo, secondo le proprie capacità devono contribuire al benessere del Corpo che gli appartiene e varie sono le modalità che si possono utilizzare per la diffusione del Vangelo. Purtroppo, però, spesso, i membri dell’OFS si dimenticano del fatto che sono stati “chiamati a collaborare alla costruzione della Chiesa come sacramento di salvezza per tutti gli uomini e che, resi per il Battesimo e la Professione “testimoni e strumenti della sua missione” … Il loro apostolato preferenziale è la testimonianza personale nell’ambiente in cui vivono e il servizio all’edificazione del regno di Dio nelle realtà terrestri.”8
In tali realtà terrestri dove ogni Francescano secolare deve ‘vivere in prima persona la sua stessa missione e farsene responsabilmente carico, secondo modalità proprie’9 sempre cercando il volto di Cristo nei fratelli e sorelle indipendentemente dalla loro, nazionalità, razza o credo. La missione evangelizzatrice deve soprattutto trovare le sue fondamenta nell’amore di Cristo tramite il quale ogni francescano secolare è spinto ad andare “all’incontro con il mistero sacro dell’altro, alla comunione universale con l’umanità intera come vocazione di tutti”.10
Conclusione
Viviamo in un tempo in cui le sfide sono grandissime, però non dobbiamo mai pensare che siano impossibili da affrontare con un atteggiamento evangelico: quello di amore, speranza e di fede consapevole certi che, dopo il buio, c’è la luce della Pasqua. Sembra opportuno ribadire che i francescani secolari hanno molte sfide da affrontare. Tuttavia, essi non devono avere paura perché la paura porta solo paralisi nell’Ordine e alcune di queste condizioni sono già presenti in diversi livelli dell’OFS. Per esempio, a livello nazionale è facile vedere che alcune fraternità stanno fiorendo mentre altre stanno morendo. Un’amicizia sociale deve avere le sue radici a livello personale ma a beneficio di altri. Come possono i francescani secolari avere un impatto su questi temi di evangelizzazione se all’interno della loro leadership non c’è amicizia, non c’è spirito di dialogo, apertura e volontà di sviluppare uno spirito di servizio verso la fraternità e il mondo? Quante volte una semplice informazione che dovrebbe essere condivisa tra tutti i membri dell’OFS, si ferma all’interno della cerchia dei membri del consiglio nazionale? Papa Francesco nella sua enciclica Fratelli tutti, nei capitoli III e IV parla del valore di pensare e generare un mondo aperto; un cuore aperto al mondo intero. Sulla spinta di questa enciclica è giunto il momento per i francescani secolari di valutare meglio la loro efficacia evangelizzatrice nella Chiesa e nella società, la loro apertura alle diverse questioni poste dal come trovare i modi adeguati a far si che tutti possano sperimentare l’amore che rompe ogni tipo di divisione e discriminazione.
NOTIZIE |
Germania – VFP e Capitolo Nazionale Elettivo
La Fraternità nazionale OFS in Germania ha avuto la Visita Fraterna di Ana Fruk, membro della Presidenza CIOFS e la Visita Pastorale di Fr. Alfred Parambakathu, OFMConv., Assistente generale. Le Visite si sono svolte dal 6-8 ottobre 2021 presso l’Exerzitienhaus dell’OFM a Hofheim am Taunus, vicino a Francoforte. I visitatori hanno incontrato l’intero Consiglio nazionale e l’Assistente spirituale nazionale, Fr. Hermann Josef Schlepütz, OFM. Hanno anche avuto un video incontro con Fr. Andreas Murk, Ministro provinciale dei Conventuali e Fr. Cornelius Bohl, Ministro provinciale OFM. Hanno visitato la Chiesa di Nostra Signora di Francoforte, gestita dai Frati Cappuccini.
Il Capitolo nazionale elettivo si è svolto nei giorni 8-10 ottobre nella stessa sede. Dei 28 Capitolari, 23 erano presenti al Capitolo. Ursula Clemm è stata eletta Ministro nazionale per il secondo mandato consecutivo e Matthias Petzold è stato eletto Consigliere internazionale. Il Capitolo nazionale ha anche deciso di istituire un nuovo membro del Consiglio per l’Apostolato dei Giovani e della Famiglia e per lo stesso è stato eletto Edelgard Curd. Il nuovo Consiglio nazionale è stato installato durante la Santa Messa di domenica, presieduta da Fr. Hermann Josef Schlepütz, OFM. Fr. Alfred ha predicato il sermone durante la Santa Messa. Sia la Visita che il Capitolo elettivo sono stati ben organizzati e condotti in modo molto fraterno.
Dinamarca – Capitolo Nazionale
L’OFS di Danimarca si è riunito il 22, 23 e 24 ottobre 2021 a Maribo per celebrare il suo Capitolo Nazionale. I fratelli capitolari riuniti nella cappella del Monastero di Santa Brigida, alla presenza del Ministro generale dell’OFS Tibor Kauser, hanno iniziato l’Eucaristia presieduta dall’Assistente spirituale nazionale Fr. Stephen Innes, OFMConv.
Dopo una cena fraterna, inizia la relazione della ministra nazionale uscente, Gilda Suárez de Nielsen, che ringrazia anche l’OFS in Danimarca e il suo consiglio uscente. Sabato 23 inizia con l’Eucaristia seguita da una buona colazione fraterna. Alle 9.15 il Ministro generale Tibor Kauser apre la sessione di lavoro con alcune parole edificanti e di incoraggiamento a tutti i membri del Capitolo. Nel pomeriggio, alla presenza del ministro generale Tibor Kauser e di Fr. Carlos Ginés Campos-Julve, TOR, come testimone e rappresentante della CAS, si sono svolte le elezioni del nuovo Consiglio, dove Suor Hellen Zielke è stata eletta ministro nazionale. La giornata si è conclusa con un momento di preghiera fraterna e la recita del rosario francescano. La domenica inizia con la colazione seguita dall’Eucaristia di chiusura presieduta dall’Assistente Spirituale Generale Fr. Carlos Ginés Campos-Julve, TOR, durante il quale il ministro generale dell’OFS Tibor Kauser conferma i nuovi ministeri per la famiglia francescana in Danimarca.
Svizzera Romanda – Capitolo Regionale
Il 24 ottobre 2021 la fraternità Regionale Svizzera Romanda ha celebrato il suo primo Capitolo elettivo a cui hanno partecipato 25 capitolari provenienti di 12 fraternità locale. Al precedente capitolo, celebrato nel marzo 2018, non avendo il quorum necessario, i delegati del Ministro Generale dell’OFS e dalla CAS avevano nominato il Consiglio che è rimasto in carica per questo triennio. Il Capitolo è stato presieduto da Attilio Galimberti delegato del Ministro Generale dell’OFS, Tibor Kauser e da Fr. Pedro Zitha, OFM, come testimone e rappresentante dalla CAS. Ha guidato la preghiera di apertura del Capitolo Fr. Pierre Hostettler, OFMCap, Assistente Spirituale che, con questo capitolo terminava il suo mandato.
Alla preghiera sono seguite le relazioni del Ministro, del tesoriere e dell’Assistente Spirituale. L’assemblea le ha approvate alla unanimità. Sono stati eletti Gérard Carpataux – Ministro, Edith Rowedder, Vice Ministra. Il Capitolo si è concluso con la presentazione del nuovo assistente Regionale, fra Joseph Madanu, OFMCap, e con un momento di festa segnato da un brindisi augurale con l’ottimo vino del Vallese.
Portogallo – Visita Fraterna e Pastorale (VFP)
La visita fraterna e pastorale della fraternità nazionale di Portogallo fu realizzata da 28-30 ottobre 2021 fatto da Silvia Diana, OFS – delegata del Ministro Generale dell’OFS e fr. Tomás Ginga Suva, OFMCap., in rappresentazione della Conferenza degli Assistenti Spirituali (CAS). La riferita visita fu fatta nel rispetto di ciò che prevedono le CC.GG. art. 94 e 95 e dello Statuto della CAS, art. 17,3. La visita (FP) fu una occasione per conoscere la riferita fraternità nazionale nei suoi punto forti e deboli, e soprattutto come sono state messi in pratica le raccomandazioni della ultima visita (FP), realizzata nel 2014. La visita fu davvero un momento di grazia, di apprendimento e benedizione; perciò, rendiamo e benediciamo Dio per il dono della vocazione e della fraternità francescana. Insomma, riteniamo rilevante, importanti e pieni di sfida le parole ditte dai due provinciali (OFM e OFMCap.), in ciò che loro spettano dell’OFS in Portogallo: “la OFS è il futuro del francescanesimo in Portugal”.
Presidenza CIOFS
Dal 6 al 13 novembre 2021 la Presidenza del Consiglio Internazionale dell’OFS (CIOFS) si è recatto al Collegio Seraphicum per l’incontro prima del Capitolo Generale. Il Ministro Generale Tibor Kauser ha datto il benvenuto ai nuovi Assistenti Spirituali Generali a Fr. Carlos Ginés Campos Julve, TOR, e a Fr. Tomás Ginga Panzo Suva, OFMCap. Tutti i membri della Presidenza erano presente e alcuni membri della presidenza sono venuti con le loro copie per la riunione. Tutta la settimana è stata dedicata alla presentazione dei diversi temi come, l’approvazione della relazione del ministro generale, della relazione finanziaria; lo stato di tutte le Fraternità Nazionali come Presenti, Emergenti o Costituite; il passaggio di consegne alla prossima presidenza; proposta di lanciare un progetto di ricerca storica delle origini del CIOFS dal 1950 ad oggi e alla votazione dei vari documenti che sarebbero stati presentati al Capitolo e altre varie temi. Il sabato mattina era una giornata libera e pomeriggio era l’accoglienza di tutti i capitolari.
Capitolo generale 2021
Il XVI Capitolo generale e VII Capitolo generale elettivo si è tenuto al Collegium Seraphicum di Roma dal 13 al 21 novembre 2021. Al Capitolo hanno partecipato i Consiglieri internazionali in rappresentanza di 56 delle 70 Fraternità nazionali dell’OFS e i Consiglieri internazionali della Gioventù Francescana e i Consiglieri di Presidenza uscenti insieme agli Assistenti spirituali generali. Tutti e quattro Ministri generali del Primo Ordine e del TOR sono venuti a presiedere la Santa Messa in entrambi i giorni del Capitolo. I capitolari hanno avuto anche un’udienza privata con Papa Francesco. Durante la sessione elettiva, presieduta dal Ministro generale Massimo Fusarelli, OFM, è stato eletto il nuovo Consiglio di Presidenza: Tibor Kauser dall’Ungheria è stato rieletto come Ministro generale e Mary Stronach (USA) come Viceministro generale per il suo primo mandato. Tutto il Capitolo si è svolto in un clima molto fraterno e gioioso.
1 Cfr. Gv.15,9-17.
2 Cfr. Papa Francesco, Lettera Enciclica Fratelli Tutti sulla Fraternità e l’amicizia sociale, libreria Editrice Vaticana, città del vaticano, 2020, n. 9.
3 Fratelli Tutti, n. 221.
4 Cfr. Costituzioni generali dell’Ordine Francescan secolare (CC.GG.), art.8,2.
5 Cfr. Frattelli Tutti, n. 105.
6 CC.GG., art. 18,1-2.
7 Papa Francesco, Esortazione Apostolica, Evangelii Gaudium, ai vescovi ai Presbiteri e ai Diaconi alle persone consacrate e ai fedeli laici sull’annuncio del Vangelo nel mondo attuale, n. 10.
8 CC.GG., art. 17,1.
9 Manuale per l’assistenza all’OFS e alla GiFra, p. 146.
10 Frattelli Tutti, n. 277.